La mancanza di pioggia e il caldo soffocante hanno portato gli amministratori a imporre restrizioni idriche, anche se al momento limitate, nelle città spagnole di Barcellona, Malaga, Huelva e Pontevedra I serbatoi al momento hanno una capacità del 41,9%, quasi 20 punti in meno rispetto alla normale riserva d’acqua di questo periodo dell’anno, riferisce il Pais.
Fonti dell’Agenzia Catalana dell’Acqua (ACA), l’ente di gestione idrica della comunità, spiegano che se l’attuale tendenza continua (non piove abbastanza alle sorgenti dei fiumi) a settembre le riserve saranno inferiori al 40%. La dichiarazione di questo stato di allerta, come è già avvenuto nel 2008, significa limitare il consumo massimo a 250 litri al giorno per abitante, ridurre del 25% l’irrigazione ai settori agricolo e industriale o vietare il riempimento di fontane ornamentali.
Nel caso di Barcellona, le risorse dei cinque bacini idrici che riforniscono la città e la sua intera area metropolitana (Baells, Llosa de Cavall, Sau, Santa Ponç e Susqueda) sono al 46% della loro capacità, 30 punti in meno rispetto alla media dell’ultimo decennio.
Fonti dell’Agenzia Catalana dell’Acqua (ACA), l’ente di gestione idrica della comunità, spiegano che se l’attuale tendenza continua (non piove abbastanza alle sorgenti dei fiumi) a settembre le riserve saranno inferiori al 40%. La dichiarazione di questo stato di allerta, come è già avvenuto nel 2008, significa limitare il consumo massimo a 250 litri al giorno per abitante, ridurre del 25% l’irrigazione ai settori agricolo e industriale o vietare il riempimento di fontane ornamentali.
Nel caso di Barcellona, le risorse dei cinque bacini idrici che riforniscono la città e la sua intera area metropolitana (Baells, Llosa de Cavall, Sau, Santa Ponç e Susqueda) sono al 46% della loro capacità, 30 punti in meno rispetto alla media dell’ultimo decennio.
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