Una sezione degli enormi silos di grano del porto di Beirut, distrutti nell’esplosione del 2020 nella capitale libanese, è crollata domenica dopo un incendio durato settimane, innescato da cereali che avevano fermentato e preso fuoco con il caldo estivo. Lo scrive il Guardian online.
Il blocco dei silos è caduto provocando una enorme nuvola di polvere in quella che è sembrata un’esplosione. Al momento, non è chiaro se vi siano feriti. I silos, vecchi di 50 anni e con una capacità di oltre 100.000 tonnellate, alti 48 metri, hanno resistito alla forza dell’esplosione di due anni fa, proteggendo la parte occidentale di Beirut dall’esplosione nella quale sono morte oltre 200 persone, altre 7.000 sono rimaste ferite, mentre numerosi quartieri hanno subito gravi danni.
Poche settimane fa, un incendio è scoppiato nel blocco settentrionale dei silos a causa della fermentazione dei cereali. I vigili del fuoco e i soldati non sono riusciti a spegnere le fiamme che hanno continuato a divampare per settimane, con un odore che si è diffuso nelle città vicine. La settimana scorsa i ministeri dell’Ambiente e della Salute hanno dato istruzioni alle persone che vivono nei pressi del porto di rimanere in casa in spazi ben ventilati.
Ad aprile, il governo ha ordinato la demolizione dei silos a causa di problemi di sicurezza, ma l’operazione è stata sospesa dopo diverse proteste, tra cui quelle dei parenti delle vittime dell’esplosione che vogliono che i silos siano conservati come sito commemorativo.
Il blocco dei silos è caduto provocando una enorme nuvola di polvere in quella che è sembrata un’esplosione. Al momento, non è chiaro se vi siano feriti. I silos, vecchi di 50 anni e con una capacità di oltre 100.000 tonnellate, alti 48 metri, hanno resistito alla forza dell’esplosione di due anni fa, proteggendo la parte occidentale di Beirut dall’esplosione nella quale sono morte oltre 200 persone, altre 7.000 sono rimaste ferite, mentre numerosi quartieri hanno subito gravi danni.
Poche settimane fa, un incendio è scoppiato nel blocco settentrionale dei silos a causa della fermentazione dei cereali. I vigili del fuoco e i soldati non sono riusciti a spegnere le fiamme che hanno continuato a divampare per settimane, con un odore che si è diffuso nelle città vicine. La settimana scorsa i ministeri dell’Ambiente e della Salute hanno dato istruzioni alle persone che vivono nei pressi del porto di rimanere in casa in spazi ben ventilati.
Ad aprile, il governo ha ordinato la demolizione dei silos a causa di problemi di sicurezza, ma l’operazione è stata sospesa dopo diverse proteste, tra cui quelle dei parenti delle vittime dell’esplosione che vogliono che i silos siano conservati come sito commemorativo.
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