Le comunicazioni del premier Draghi in diretta dal Senato – Politica – صحيفة الصوت

La diretta delle comunicazioni del premier in Aula al Senato

GLI INTERVENTI
“Presidente Draghi, lei è qui oggi non solo perché glielo hanno chiesto gli italiani, ma anche perché non c’è stato un voto di sfiducia in parlamento nonostante la dissociazione di un gruppo parlamentare”. Lo dice il senatore Pierferdinando Casini in Aula al Senato dopo le comunicazioni del premier Draghi. “Le cose – aggiunge – non sono complicate come sembrano, ma come in ogni momento decisivo per il paese hanno una loro linearità. Siamo qui oggi per un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva”. “Non c’è un segnale che noi aspettiamo – sottolinea – ma dobbiamo noi rispondere alla domanda cruciale dell’intervento del presidente del consiglio. Noi che abbiamo votato la fiducia. siamo chiamati a rivotare la fiducia al Governo Draghi. Mancano alcuni mesi alla fine della legislatura e noi vogliamo che il governo continui? Questa è l’unica domanda. Siamo disponibili a sostenre con lealtà anche nel Paese il governo che sosteniamo con il nostro voto? Il problema non è il segnale, ma la politica che noi siamo chiamati a rispettare con il nostro voto”.

“Presidente lei ha affermato che dobbiamo tenere le mafie lontane dal Pnrr, ma come intende farlo? Liberando i mafiosi dall’ergastolo, i capomafia dal 41bis, è così che intende tenerli lontani? Ha fatto una scelta di campo nella sua squadra, affianco a lei la principale responsabile, il ministro della giustizia. Quelle norme erano scritte col sangue di chi aveva dato la vita”. Così il senatore di Italexit Dino Mario Giarrusso in Aula al Senato si rivolge al premier Draghi. Dall’Aula si levano proteste ma il suo intervento prosegue. “Presidente, – aggiunge – ha avuto il coraggio di citare le grande riforme del processo penale, come se non sapesse che i suoi amici europei l’hanno bocciata. Siamo osservati speciali dall’Europa perché i processi di corruzione rischiano di essere cancellati grazie a Cartabia”. E poi accusa il presidente di aver “mostrato ferocia verso gli ultimi, ha parlato di pensioni: le pensioni insostenibili sono quelle come le sue, quelle dei privilegiati come lei”.

Un “diritto provarci di nuovo insieme” e un dovere “rompere questa gabbia creata dal populismo” , ma con la “responsabilità di non far pagare il prezzo alle generazioni future”. Lo dice in Aula al Senato Matteo Richetti del gruppo Misto dopo le comunicazione del presidente Draghi e aggiunge “siamo insieme a lei presidente al suo fianco per tutta la durata del governo con l’orgoglio di chi mai farà un’alleanza con populisti e con i sovranisti”. E ancora rivolto a Draghi sottolinea “la fermezza e la coerenza con cui ha affrontato la crisi aperta in questi giorni, ha levato il velo di ipocrisia che da troppo tempo coinvolge la politica italiana”.

“Esistono momenti precisi in cui la classe dirigente deve rispondere non solo del presente ma anche del futuro. Cari colleghi qui si fa la storia. Oggi in quest’Aula nessuno può fare un calcolo personale. Non possiamo permetterci di ragionare in base alla pancia. Possiamo ragionare solo sulla base della nostra coscienza. Dobbiamo provare a diventare degli uomini di Stato e come disse Churchill: si diventa uomini di Stato quando si pensa alle prossime generazioni”. Lo ha detto la senatrice di Insieme per il Futuro Loredana Russo, intervenendo in discussione generale al Senato “Ci sono gli appelli internazionali e quelli delle istituzioni del terzo settore. I cittadini che chiedono a questo Parlamento di non buttare tutto questo per aria. Presidente possiamo fare la storia, per questo noi di Insieme per il futuro confermeremo la nostra fiducia”, conclude Russo.

 

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