Una media di 7,4 leggi approvate ogni mese su un totale di 125 in 516 giorni di governo, ovvero fino alla crisi dello scorso 14 luglio. Sono i numeri dell’Esecutivo di Mario Draghi, che termina oggi con le dimissioni del premier.
Il governo – il sessantasettesimo della Repubblica e il terzo della XVIII legislatura – è entrato in carica il 13 febbraio 2021, con il giuramento di ventitré ministri: otto tecnici e quindici politici (otto uscenti del Conte-Bis confermati). Di questi, tre su quattro venivano dal Nord. Mario Draghi è diventato primo ministro a 73 anni (prima di lui nella storia solo Amintore Fanfani, premier a 79 anni) ed era il componente più anziano del governo, seguito da Renato Brunetta (70). I più giovani erano Luigi Di Maio (34) e Fabiana Dadone (37).
L’Esecutivo – che ha goduto della terza maggioranza più ampia della storia della Repubblica – ha ottenuto, secondo elaborazioni di Openpolis, la fiducia al Senato il 17 febbraio dello scorso anno con 262 voti favorevoli, 40 contrari e 2 astenuti, con il sostegno quindi dell’81% dei senatori. Il giorno seguente ha ottenuto la fiducia anche alla Camera con 535 voti favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti, col sostegno dell’85% dei deputati. Al loro insediamento solo il governo Andreotti IV (1978) e il governo Monti (2011) hanno potuto contare su un consenso più ampio.
Le leggi approvate in via definitiva sono state 125, di cui la maggior parte sono state ratifiche di trattati internazionali (44). Le conversioni di decreti legge sono state 43. Seguono le leggi ordinarie (21) e le leggi delega (10). L’80% delle leggi approvate sono state di iniziativa governativa. Il precedente più alto tra le ultime tre legislature fa riferimento al governo Conte Bis (85,3%), seguito dal governo Letta (83,3%). Nella classifica sul numero di leggi approvate in via definitiva dal Parlamento, il governo Draghi si colloca al terzo posto, dietro quello Berlusconi IV (279) e quello Renzi (261), che però hanno avuto durate diverse. La media mensile delle norme approvate nell’Esecutivo Draghi è stata del 7,4, seconda solo a quello Renzi nella classifica di riferimento (7,9).
Durante i 17 mesi dell’Esecutivo, la questione di fiducia è stata posta in 55 occasioni, solo quello Renzi ne ha fatto maggiormente ricorso (66) nella classifica delle ultime tre legislature (al terzo posto quello Monti, con 51). Nella media mensile il governo di Mario Draghi è al primo posto con 3,24 voti di fiducia al mese, al secondo posto c’è quello Monti (3) e al terzo il Conte Bis (2,25).
Il governo – il sessantasettesimo della Repubblica e il terzo della XVIII legislatura – è entrato in carica il 13 febbraio 2021, con il giuramento di ventitré ministri: otto tecnici e quindici politici (otto uscenti del Conte-Bis confermati). Di questi, tre su quattro venivano dal Nord. Mario Draghi è diventato primo ministro a 73 anni (prima di lui nella storia solo Amintore Fanfani, premier a 79 anni) ed era il componente più anziano del governo, seguito da Renato Brunetta (70). I più giovani erano Luigi Di Maio (34) e Fabiana Dadone (37).
L’Esecutivo – che ha goduto della terza maggioranza più ampia della storia della Repubblica – ha ottenuto, secondo elaborazioni di Openpolis, la fiducia al Senato il 17 febbraio dello scorso anno con 262 voti favorevoli, 40 contrari e 2 astenuti, con il sostegno quindi dell’81% dei senatori. Il giorno seguente ha ottenuto la fiducia anche alla Camera con 535 voti favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti, col sostegno dell’85% dei deputati. Al loro insediamento solo il governo Andreotti IV (1978) e il governo Monti (2011) hanno potuto contare su un consenso più ampio.
Le leggi approvate in via definitiva sono state 125, di cui la maggior parte sono state ratifiche di trattati internazionali (44). Le conversioni di decreti legge sono state 43. Seguono le leggi ordinarie (21) e le leggi delega (10). L’80% delle leggi approvate sono state di iniziativa governativa. Il precedente più alto tra le ultime tre legislature fa riferimento al governo Conte Bis (85,3%), seguito dal governo Letta (83,3%). Nella classifica sul numero di leggi approvate in via definitiva dal Parlamento, il governo Draghi si colloca al terzo posto, dietro quello Berlusconi IV (279) e quello Renzi (261), che però hanno avuto durate diverse. La media mensile delle norme approvate nell’Esecutivo Draghi è stata del 7,4, seconda solo a quello Renzi nella classifica di riferimento (7,9).
Durante i 17 mesi dell’Esecutivo, la questione di fiducia è stata posta in 55 occasioni, solo quello Renzi ne ha fatto maggiormente ricorso (66) nella classifica delle ultime tre legislature (al terzo posto quello Monti, con 51). Nella media mensile il governo di Mario Draghi è al primo posto con 3,24 voti di fiducia al mese, al secondo posto c’è quello Monti (3) e al terzo il Conte Bis (2,25).
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