L’attenzione degli osservatori, inoltre, si concentra anche sul nuovo strumento anti-spread che dovrà cercare di evitare tensioni finanziarie in Europa. Con queste premesse la riunione della Bce viene considerata tra le più attese della storia. Nella due giorni di confronto, tocca a Christine Lagarde trovare la sintesi tra falchi e colombe in uno scenario macroeconomico pieno di incertezze. A Francoforte piomberà inevitabilmente anche la questione politica italiana, che si interseca con il varo dello scudo anti-spread. I falchi interni alla Bce, infatti, mal digeriscono che lo strumento messo in campo possa diventare un paracadute per un eventuale aumento dello spread italiano. Nel prendere le decisioni la banca centrale europea dovrà considerare uno scenario complessivo assai complicato e incerto. Si va dall’inflazione annua dell’area euro balzata all’8,6% a giugno dall’8,1% di maggio, allo spettro di una recessione economica globale. Ci sono poi gli effetti della guerra in Ucraina con particolare attenzione allo shock energetico e la crescita della Germania, dopo le ultime stime del Fondo monetario internazionale, destinata a rallentare nel 2022 e il 2023, con il Pil previsto quest’anno a +1,2% e il prossimo a +0,8%. Sui mercati, intanto, prende sempre più quota l’ipotesi che la Bce alzerà i tassi ben oltre i 25 punti con gli analisti pronti a scommettere in un aumento fino a 50 punti. Una situazione che sta creando una significativa volatilità dei mercati, in modo particolare legata alla mancanza di dettagli sullo scudo anti-spread.
Tra gli analisti c’è chi scommette che un rialzo a sorpresa di 50 punti base potrebbe essere stato proposto come concessione ai falchi in cambio di un via libera allo scudo anti spread. Se così fosse, potrebbe essere una “buona notizia per i mercati. Inoltre, se la Bce offre 100 punti di rialzo dei tassi in due riunioni, la sequenza non fa una grande differenza alla fine”, spiega Frederik Ducrozet, responsabile della ricerca macroeconomica di Pictet Wealth Management. È tuttavia vero che Francoforte ha sempre affermato di volersi muovere in un contesto “data dependent” e sui duplici principi di “gradualità e apertura a tutte le opzioni'”. I mercati, intanto, si aspettano dalla Bce un messaggio rassicurante sulla determinazione ad agire in modo rapido e incisivo. L’attenzione si concentra sul Transmission protection mechanism (Tpm), ovvero lo scudo anti-spread. L’eventuale parto di un sistema ritenuto “poco forte” per scongiurare shock potrebbe mettere in allerta i mercati e rivelare una Bce poco credibile nella capacità di stabilizzare gli squilibri della periferia dell’Eurozona, Italia in primis. “Ci aspettiamo che la Banca Centrale Europea sia più esplicita o addirittura già annunciare l’operatività di tale strumento”, afferma Martin Wolburg, senior economist di Generali Investments. “Intravediamo il rischio – aggiunge – che questo nuovo strumento possa non corrispondere alle aspettative del mercato”.
E sul tema dello scudo anti-spread si registra anche la posizione del Ministro dell’Economia spagnolo Nadia Calvino che esorta la Banca Centrale Europea ad “evitare di innervosire i mercati del debito”. In attesa di far luce sulle decisioni della Bce, le Borse europee, fatta eccezione per Piazza Affari (-1,6%), hanno chiuso fiacche mentre l’euro, che potrebbe avvantaggiarsi da un rialzo dei tassi dello 0,5%, ha registrato una lieve flessione sul dollaro.
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