In nome del cielo, Garfield torna al crime su Disney+ – Tv – صحيفة الصوت

Dopo averci incantato con il suo ritorno nei panni dell’Uomo Ragno in Spider-Man: No Way Home e con i film “Tick, Tick… Boom!” – che gli è valso il Golden Globe e la candidatura agli Oscar – e Gli occhi di Tammy Faye, Andrew Garfield è pronto a debuttare il 27 luglio come protagonista su Disney+(all’interno del canale Star, dedicato ai contenuti “più adulti”) nei panni di un investigatore di fede mormone nella serie evento ‘In nome del cielo’, tratta da un libro dedicato a un celebre caso giudiziario negli USA degli anni ’80. Daisy Edgar-Jones è la co-protagonista della serie, realizzata dal premio Oscar per la sceneggiatura di ‘Milk’ Dustin Lance Blacke, che è anche showrunner e produttore esecutivo insieme a Brian Grazer, Ron Howard e Anna Culp per Imagine Television. ‘In nome del cielo’ è ispirata al libro bestseller dai toni decisamente crime di Jon Krakauer (autore di ‘Into the Wild’) e segue gli eventi che hanno portato all’omicidio, nel 1984, di Brenda Wright Lafferty (Daisy Edgar-Jones) e della sua bambina in un sobborgo di Salt Lake Valley, Utah. Mentre il detective Jeb Pyre (Garfield) indaga sugli eventi che hanno coinvolto la famiglia Lafferty, scopre verità sepolte sulle origini della religione LDS e sulle violente conseguenze di una fede inflessibile. Devoto mormone, Pyre si troverà tra le mani un caso che vede coinvolta la sua stessa comunità e che lo spingerà a mettere in discussione la sua fede. Composta da sette episodi, prodotta da FX Productions, la serie vede nel cast anche Sam Worthington, Denise Gough, Wyatt Russell, Billy Howle, Gil Birmingham, Adelaide Clemens, Rory Culkin, Seth Numrich, Chloe Pirrie e Sandra Seacat. “Sono un investigatore di fede mormone alle prese con un caso che coinvolge la sua comunità. Le indagini lo faranno precipitare in una crisi personale, mentre la sua chiesa minaccia di emarginarlo se continuerà nella ricerca della verità”, ha detto di recente Garfield, 38 anni, raccontandosi a a Ischia Global tra arte e vita e scendendo nel dettaglio sul suo intenso personaggio. “Parliamo di fondamentalismo religioso, un argomento sentito in America. L’Italia in questo senso è più evoluta, la serie può spiegarvi molto”. Al centro della narrazione il caso realmente accaduto che coinvolse la Chiesa Fondamentalista di Gesù dei Santi degli Ultimi Giorni, quando nel 1984 Brenda Wright Lafferty e la sua bambina furono uccise a Salt Lake Valley. Due nomination all’Oscar e una agli Emmy proprio per questa serie, una carriera molto diversificata con titoli importanti come “La battaglia di Hacksaw Ridge” di Gibson, “Silence” di Scorsese, “Gli occhi di Tammy Faye”, premiato con il “Legend Award” dalla XX edizione del Global Film&Music festival Garfield ha sottolineato che quando sceglie un progetto è importante per lui “il messaggio, non la forma. dipende da come un film è scritto, dal personaggio, da chi lo dirige”. Tra i suoi registi preferiti, gli italiani “Sorrentino, Guadagnino e Sollima”.

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