Tornando ai conti i premi lordi salgono a 41,9 miliardi (+2,4%), grazie ai Danni (+8,5%), in particolare nel segmento non auto, mentre restano quasi stabili nel Vita (-0,5%). In entrambi i comparti migliora l’utile operativo con la profittabilità tecnica del ramo Danni, il Combined Ratio, al 92,5% (+2,8 punti percentuali) per la maggiore sinistralità e per l’effetto dell’iperinflazione in Argentina, e quella del Vita, il New Business Margin, a 5,23% (+0,59 punti percentuali). “Siamo stati in grado di raggiungere questi risultati in un contesto di crescente incertezza geopolitica e macroeconomica” ha osservato il ceo di Generali Philippe Donnet, che ha confermato gli obiettivi del piano al 2024. Il manager durante la presentazione dei conti ha preferito non fare commenti invece sui lavori del cda che è tornato a riunirsi nel pomeriggio ed è riuscito a completare i comitati interni dove sono entrati i consiglieri di minoranza. Si tratta di Marina Brogi, di Flavio Cattaneo, che assume la presidenza di un comitato ‘sensibile’ quale è quello sulle Operazioni con Parti Correlate, e di Stefano Marsaglia la cui nomina 15 giorni fa come consigliere al posto di Francesco Gaetano Caltagirone ha contribuito a sbloccare l’impasse.
Le tensione degli ultimi mesi nell’azionariato del Leone non hanno, secondo Donnet, avuto effetti sulla gestione del gruppo. “Le discussioni fra gli azionisti non ci hanno fatto cambiare idea sulla validità del nostro piano. E confermo che siamo completamente impegnati a realizzarlo”, ha assicurato il ceo pur ammettendo che il contesto macroeconomico e internazionale è diventato ancora più sfidante. E non c’è solo la partecipazione nella russa Ingosstrakh, che è stata svalutata del 70%. Sul rischio Italia, per un gruppo che ha in portafoglio 52,8 miliardi di titoli di Stato, pur calati rispetto ai 63 miliardi di fine 2021, il manager francese si è detto attento ma non preoccupato per l’attuale incertezza che non piace al mercato, convinto che si andrà a risolvere con le prossime elezioni politiche: “Sono molto fiducioso delle capacità della politica e delle istituzioni italiane a mettere su in piedi un governo responsabile e che continui la strada delle riforme”. Non è peraltro l’allargamento dello spread Btp-Bund ad aver fatto peggiorare l’indicatore di solidità di capitale, Il Solvency ratio, che al 29 luglio è sceso al 223% rispetto al dato di fine giugno, quando era pari a 233%. La variazione è in gran parte dovuta all’acquisizione de La Medicale. Il Cda che lunedì ha approvato la semestrale ha anche dato il via al buyback, in esecuzione della delibera dell’assemblea del 29 aprile scorso, con un esborso massimo di 500 milioni di euro per il riacquisto di azioni proprie fino al 3% del capitale. Buone notizie anche sul fronte Cattolica Assicurazione. “Confermo sinergie di almeno 80 milioni di euro che raggiungeremo in anticipo rispetto alle attese, perché il percorso dello squeeze out sarà completato entro due settimane e il delisting della compagnia accelererà il processo di integrazione di Cattolica.
التعليقات